Accessori must dell’eleganza maschile – ma che le signore rubano ben volentieri – i cappelli hanno molteplici utilità.
Proteggere dalla pioggia e dal freddo, dare un’aria misteriosa a un outfit altrimenti banale, nascondere i primi segni della calvizie, ma anche uscire a prendere il cornetto e il giornale o a portare a spasso il cane di prima mattina, quando proprio non si ha voglia di armeggiare con il pettine.
In più, è un accessorio che ha una storia davvero notevole alle spalle, e quindi sposare questa tendenza significa collocarsi nel solco di una tradizione all’insegna dell’eleganza e, spesso, dell’artigianalità.
Insomma: i cappelli sono un grande sì.
Ma siamo sicuri di conoscere tutti i modelli di cappelli da uomo? Probabilmente la maggior parte di voi conosceranno i cappelli più diffusi, come il fedora e il beanie, oltre che ovviamente il cappellino da basket.
Ed ecco perché oggi vogliamo presentarvi una mini guida a tutti i tipi di cappelli uomo che vale la pena conoscere. Pronti? Cominciamo!
I tipi di cappelli uomo a falda larga
A seconda del materiale, i tipi di cappelli a falda larga proteggono dal sole e dalla pioggia, ma ovviamente anche dal freddo. I cappelli a falda larga sono quelli più vistosi, e richiedono sicuramente una grande personalità. Quali sono?
- Il Panama: tra i vari tipi di cappelli, sicuramente uno dei più conosciuti, tanto che molti lo definiscono una vera e propria istituzione. Ha falde larghe e una struttura leggera ma resistente. Vox populi lo vuole tassativamente realizzato con foglie di Carludovica palmata e assolutamente impermeabile. La curiosità? È proprio grazie al panama che si dice che il Borsalino, arrotolato, può passare attraverso un anello e riprendere perfettamente la sua forma.
- Il Fedora: simile al panama, ma realizzato in materiali come peltro e lana, è un tipo di cappello che oggi usano solo i più modaioli (e, paradossalmente, i loro nonni), come il suo fratello estivo, un vero Fedora è impermeabile e mantiene sempre la forma.
- Il cappello western: insomma, perché no? Si caratterizza per una falda molto ampia, che doveva proteggere i cowboys dal sole a picco delle grandi praterie – la sua ombra arriva a coprire tutto il viso proteggendolo – è disponibile anche in versioni impermeabili che lo rendono particolarmente ideale per le scampagnate di mezza stagione.
I modelli a falda media
Decisamente i modelli più diffusi e utilizzati, i tipi di cappelli uomo a falda media sono anche quelli disponibili in una maggior quantità di varianti. Fino agli anni 50 e 60 erano parte integrante dell’abbigliamento maschile e, cosa che vi sorprenderà, all’interno di questa gamma troviamo anche i modelli più spiritosi, dedicati a chi non ha problemi a prendere la vita con ironia.
- Il Lobbia: simile al Fedora, ma con la falda più stretta – l’ombra arriva appena a coprire gli occhi – si caratterizza per una sorta di ammaccatura sulla corona. È il cappello della tradizione italiana, grande compagno di ogni completo formale da giorno, e per questo il suo materiale è sempre stato indistruttibile, pensato per durare nel tempo.
- Trilby, paglietta e bombetta per chi ama prendere la vita con ironia: e veniamo ai cappelli più eccentrici! Conosciamo tutti la tradizionale paglietta, in Italia prerogativa dei gondolieri veneziani, e molto amata dagli hipster. Quanto alla bombetta, la passione nazionale per Charlotte non ci farà mai dimenticare la sua forma caratteristica. Inoltre, trattandosi tuttora di un cappello utilizzato nell’eleganza britannica, è decisamente prerogativa degli uomini che amano prendere lo stile molto sul serio, ma senza disdegnare un tocco spiritoso.
Così come anche il Trilbi, dalla forma schiacciata simile alla paglietta, e dalla falda leggermente più ampia, è realizzato in peltro e lana ed è il cappello che si vede spesso sulla testa dei rapper americani più eleganti.
- Porkpie: altro tipo di cappello prediletto da chi ama avere uno stile che si fa notare, ma senza esagerazioni. Dotato di una cupola bassa e piatta come la paglietta – in verità, leggermente più alta – è tornato di gran moda dopo che la popolare serie TV Breaking Bad lo ha inserito come elemento caratterizzante di uno dei suoi personaggi principali.
Berretti&Co: i cappelli senza falda
E veniamo ora ai cappelli che tutti gli italiani – e anche molte italiane – utilizzano nella vita di tutti i giorni. Parliamo di cappelli più semplici, e che magari hanno meno personalità, ma svolgono egregiamente il loro lavoro e, spesso, riescono anche ad apparire moderatamente alla moda.
- La coppola: niente da dire, alla coppola – che dall’essere uno dei cappelli più tipici della Sicilia è diventato cappello tipico della pensione – è dedicato persino un meme. Sapete tutti che, se la vedete in testa a un automobilista, significa guai. Avvolge la testa, e anche se non ha falda ha una sorta di visiera incorporata nella struttura, che la rende davvero elegante nella sua semplicità. Poco usata dai giovani è, invece, un regalo sempre gradito per i nonni.
- Il beanie: un vero e proprio salvavita in inverno, il beanie – il cappello di lana con la forma di un mezzo fagiolo, da cui il nome – è molto più complesso e variegato di quanto si pensi, insomma, è un tipo estroso. Può avere il pon pon o meno, essere rivestito di pile o fatto in garza di cotone e, nelle versioni più recenti, essere fatto con una lana grossa che crea delle proporzioni davvero interessanti. Tutti ne hanno uno in casa e, nonostante questo, continuano ad acquistarli.
- Il cappello da baseball: per fare sport, ma anche per dichiarare la propria tendenza modaiola, può avere lo stemma dei New York Yankees – chissà perché, ma quel logo attrae davvero tutti – o le frasi di una canzone, o anche essere completamente liscio. È decisamente uno dei cappelli più diffusi a qualsiasi età, e anche uno dei più utili, grazie alla sua ampia visiera che protegge dal sole. Di solito, si porta spettinati, e poi se lo si toglie si dà la colpa al cappello.
Qualche consiglio per la manutenzione
Anche se i cappelli di qualità sono praticamente indistruttibili, in realtà averne buona cura vi aiuterà a tenere il vostro amico sempre in condizioni ottimali. Anzitutto: non lavatelo se l’etichetta non vi dice espressamente che si può fare e, salvo che non si tratti di un beanie, non fatelo mai in lavatrice, ma rivolgetevi a un lavasecco.
Nei mesi in cui non lo utilizzate, poi, rimettetelo nella sua scatola, e reinserite la “forma” al suo interno, cioè il cartoncino con cui ve lo hanno venduto. Se avete buttato la confezione, dei fogli di giornale appallottolati potranno servire allo scopo, così sarete sicuri che il vostro cappello non si afflosci.